Di forma sferica, rotondeggiante, della dimensione di poco meno di 100 nanometri, ovvero 100 miliardesimi di metro. Sul contorno del virus si riconoscono diverse protuberanze, dette anche spicole. La forma peculiare spiega il senso del termine coronavirus, proprio perchè ricorda lontanamente l’immagine di una corona. E’ questo l’identikit del coronavirus 2019-nCoV, fotografato dal microscopio elettronico degli ricercatori cinesi e le immagini sono state pubblicate sul sito del National Microbiology Data Center. Secondo quanto diffuso dagli studiosi cinesi i campioni di virus provengono sia da pazienti che da prelievi ambientali. Le immagini del coronavirus 2019-nCoV sono visibili al seguente link dell’istituto di ricerca cinese: http://nmdc.cn/#/nCoV .
Il virus svelato dal microscopio elettronico
Per ottenere queste immagini i ricercatori hanno impiegato un particolare tipologia di microscopio, detto elettronico. Quest’ultimo non utilizza una fonte di luce per indagare la materia, ma un fascio di elettroni. Gli elettroni sono appunto delle particelle elementari estremamente piccole e dotate di carica elettrica negativa. Grazie a questa tecnologia, nata agli inizi del Novecento e continuamente perfezionata, è possibile ottenere con il microscopio elettronico una risoluzione della materia pari anche ad alcuni decimi di miliardesimo di metro.
La situazione nel mondo ed in Italia
Secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità i casi complessivi accertati di infezione da virus cinese 2019-nCoV sono 2014, dei quali 1985 proprio in Cina. Riguardo i 29 casi riportati fuori dai confini cinesi, in 26 si tratta di soggetti che si sono recati in viaggio proprio nella città di Wuhan. In particolare in Cina i casi giudicati come gravi ammontano a 324, e si è giunti a contare 56 decessi. In Italia attualmente non sono stati registrati casi accertati, tuttavia si è riscontrato una corsa agli acquisti delle mascherine. Si spera che le nuove scoperte di questi giorni siano di aiuto per arginare definitivamente il dilagare dell’infezione, che almeno all’inizio era stata attribuita ad una sorgente animale.