“Il tempo di relazione è tempo di cura” rappresenta uno dei punti fermi del codice deontologico degli infermieri in tutto il mondo. In Italia sono oltre 450.000, in maggioranza donne. Oggi 12 maggio, Giornata Mondiale dell’Infermiere, la Federazione Nazionale degli Ordini dell Professioni Infermieristiche (F.N.O.P.I.), presieduta da Barbara Mangiacavalli, celebra, a causa dell’emergenza Covid-19 la ricorrenza solamente sul web con diverse iniziative tutte dedicate alla professione.
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso il direttore generale Tedros Adhanon Ghebreyesus ha ricordato che “gli infermieri sono la spina dorsale di qualsiasi sistema sanitario“. Pure il celebre street artist Banksy, il 7 maggio scorso, ha donato all’Ospedale di Southampton, in Inghilterra, una sua opera “Game changer” che raffigura un bambino che gioca con un nuovo supereroe, un infermiera col grembiule della Croce Rossa, lasciando invece da parte dentro un cesto i classici personaggi come l’Uomo Ragno e Batman. Da ricordare che già ben prima del lockdown che sta colpendo ormai l’intero pianeta l’O.M.S aveva dichiarato il 2020 come l’Anno internazionale dell’infermiere e dell’ostetrica.
La Giornata Mondiale dell’Infermiere si celebra il giorno della nascita di Florence Nightingale, nata appunto a Firenze il 12 maggio 1820 da genitori inglesi e fondatrice delle Scienze Infermieristiche moderne. Nel 1859 venne pubblicato il suo primo libro “Notes on Nursing”, un manuale con suggerimenti molto pratici per gli infermieri.
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