Malgrado le imposizioni attualmente disposte nei confronti degli spettatori con il limite di 1.000 all’aperto e di appena 200 al chiuso dei palazzetti, il Covid-19 fa il suo impressionante ingresso nel mondo dello sport italiano ed in particolare del calcio. Dopo alcuni singoli casi registrati in alcune squadre, la positività riscontrata al portiere del Genoa, Mattia Perin, e subito dopo all’altro giocatore della prima squadra, Lasse Schone, il Genoa, sia pure con ritardo e subito dopo aver effettuato i tamponi agli altri membri del team, è partito per Napoli per la disputa dell’incontro di calcio.Nessuna quarantena prevista, ma dopo l’effettuazione della gara ben 14 elementi tra giocatori ed accompagnatori sono risultati positivi di fatto facendo bloccare tutta l’attività sportiva della squadra genoana compresi gli allenamenti e la chiusura del Centro sportivo.Anche la squadra partenopea ha dovuto sottoporsi per precauzione agli esami diagnostici del caso.Secondo il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora il campionato di serie A può andare avanti, ma non si presenta certo roseo il futuro del calcio italiano.Il presidente del Genoa Enrico Preziosi avrebbe raccontato che tutti i suoi giocatori sarebbero rimasti svegli fino a tarda notte prima della partita col Napoli in attesa dell’esito dei tamponi; questo potrebbe pure spiegare il pesante passivo finale subito dai napoletani guidati da Gennaro Gattuso. Si ferma la serie A? La Lega delle società di serie A e la Federazione Italiana Gioco Calcio (F.I.G.C.) vogliono fare riferimento alle norme Uefa la quale dice di giocare con 13 giocatori disponibili anche se in verità il protocollo sottoscritto anche dalla stessa Figc prevede, secondo le dichiarazioni della sottosegretaria del Ministero della Salute, Sandra Zampa, che i positivi non possono giocare e possono pure contagiare tante altre persone.
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