DPCM del 13 ottobre: nuove regole per bar, sport e feste

Nella notte fra il 12 ed il 13 ottobre, a seguito della riunione col Comitato Tecnico Scientifico e l’incontro in video conferenza con i presidenti delle varie Regioni e con gli enti locali, è stato firmato dal presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che entrerà in vigore a partire da giovedì 15 ottobre col quale il Governo italiano intende rispondere alle nuove fiammate della pandemia da Covid-19.

Le misure del nuovo DPCM per contrastare la pandemia Covid-19

Le nuove misure saranno in vigore per i prossimi trenta giorni, mentre è stata bocciata la richiesta di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, e di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, del ripristino della didattica a distanza per gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori nel presupposto di alleggerire il trasporto pubblico. Per i bar e ristoranti vi sarà obbligo di chiusuraalle 24 e divieto di consumazioni in piedi a partire dalle ore 21; matrimoni, funerali ed altri avvenimenti con non più di 30 persone. Bandite le feste private al chiuso o all’aperton. Poi c’è la “raccomandazione” ad evitare di ricevere in casa più di 6 persone tra familiari e amici non conviventi. Stop immediato alle gite scolastiche, a gemellaggi ed agli sport amatoriali di contatto come il calcetto ed il basket; consentita l’attività dilettantistica alle società sportive con l’applicazione delle norme anti contagio. Vietate le visite dei parenti nelle varie R.S.A. e niente accompagnatori negli ospedali. Le mascherine diventano obbligatorie ovunque non si sia soli, salvo le eccezioni già in vigore; la quarantena si riduce a 10 giorni. Dal presidente della Conferenza delle Regioni, nonché presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, è stata sollecitata  la richiesta di forme di ristori per i settore e le attività economiche che saranno interessati dal decreto e sollecitando gli opportuni chiarimenti su feste e trasporto pubblico. Molto più pesanti le dichiarazioni del presidente del Trentino Alto Adige, Arno Kompatscher, che annuncia il proprio deciso no alla chiusura di bar ed allo stop per lo sport, prevedendo addirittura la non applicazione del decreto. Un dato ormai è certo: non ci sono regioni “covid free”. 

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Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio