I comuni in “zona rossa” della Sicilia, Regione in “zona arancione”, salgono, con un deciso balzo, a 113, con 18 di questi in scadenza. Da domani 14 fino al 28 aprile sono stati dichiarati “zona rossa” altri 3 comuni: Niscemi in provincia di Caltanissetta, Ramacca e Zafferana Etnea in provincia di Catania con apposite ordinanze regionali sollecitate dalle rispettive amministrazioni comunali ed in base alle relazioni delle A.S.P. (Aziende Sanitarie Provinciali). Per 19 comuni, fra cui le isole di Lampedusa e Linosa, scade proprio il 14 aprile l’ordinanza di istituzione di “zona rossa”. Insieme a Caltanissetta, molto sicuramente rimarranno in “zona rossa” i comuni di Comitini, Montallegro, Ribera e Siculiana in provincia di Agrigento, Mazzarino, Sommatino e Serradifalco in provincia di Caltanissetta, Santa Maria di Licodia in provincia di Catania, Centuripe in provincia di Enna, Gaggi in provincia di Messina e Priolo Gargallo in provincia di Siracusa.
Attualmente sono pure in “zona rossa” tutti gli 81 comuni dell’area metropolitana di Palermo, ma montano le polemiche tra il presidente dell’A.R.S. (Assemblea Regionale Siciliana), Gianfranco Miccichè, e il direttore generale dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca, relative ai comuni del palermitano con bassi numeri di contagi, a seguito della questione del caos sui dati complessivi del contagio.
Un breve punto sui vaccini
In Sicilia, intanto, il rifiuto del vaccino “Vaxzevria” dell’AstraZeneca ha raggiunto una percentuale dell’80% secondo le ultime dichiarazioni dello stesso presidente regionale, Nello Musumeci. Intanto il piano vaccinale italiano, pur registrando l’arrivo dei vaccini Jonhson&Jonhson a Pratica di Mare, subisce un rallentamento a seguito dello stop alla somministrazione, deciso dalla FDA americana.
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