12 maggio: Giornata internazionale dell’infermiere

Sono tante le giornate mondiali dedicate alla salute, ben 15, una tra le più importanti dell’anno è quella dedicata all’infermiere per valorizzare, soprattutto in questo periodo caratterizzato dalla pandemia da Covid-19, il contributo nella società. Un primo tentativo per istituzionalizzare la giornata è opera di Dorothy Sutherland dell’Army Medical Department, la quale propose all’allora presidente statunitense Dwight Eisenhover di proclamare un “giorno dell’infermiere”. Fu invece nel 1965 che l’I.C.N. (International Council of Nurses)  ad istituire questa giornata e, nel 1974, venne scelta la data del 12 maggio per ricordare l’anniversario della nascita di Florence Nightingale, considerata come la fondatrice della assistenza infermieristica moderna tanto che venne chiamata “la signora con la lanterna”; fra le tante intuizioni della Nightingale l’applicazione delle indagini statistiche e l’organizzazione degli ospedali da campo per le emergenze. Lo scorso anno sono stati celebrati in tutto il mondo con tante iniziative i 200 anni della nascita della Nightingale. In Italia la F.N.O.P.I. (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) sostiene fin dal 1992 la giornata dedicata all’infermiere “per far sì che la professione infermieristica parli un po’ di sé con i ricoverati negli ospedali, con gli utenti dei servizi territoriali, con gli anziani, con gli altri professionisti della sanità, con i giovani che devono scegliere un lavoro, con tutti coloro che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno un infermiere”. Giorno 12 maggio è anche “La Giornata mondiale della Fibromialgia”, la malattia invisibile, una sindrome dolorosa ed invalidante che colpisce soprattutto le donne; molte facciate di comuni ed istituzioni per l’occasione si coloreranno di viola.

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Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio

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