AMR: la resistenza agli antibiotici preoccupa la sanità

Istituita dall’O.M.S. nel 2015 come “Settimana mondiale di sensibilizzazione sugli antibiotici”, dall’anno 2020 è stata reintitolata “Settimana mondiale di sensibilizzazione antimicrobica” dall’inglese “World Antimicrobial Awareness Week 2021“. Iniziata il 18 novembre si concluderà il prossimo 24 novembre; sta trascorrendo quasi inosservata in quanto tutta l’attenzione è rivolta ai pesanti risvolti della nuova ondata di contagiati dalla pandemia di Covid-19 che sta colpendo numerosi Stati del mondo. Il 18 novembre si è pure svolta la “European Antibiotic Awareness Day – EAADD”, la Giornata Europea degli Antibiotici, coordinata dal Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) che fornisce una piattaforma ed un supporto per l’organizzazione delle campagne nazionali sull’uso prudente degli antibiotici nell’Unione Europea. Il tema proposto quest’anno dall’O.M.S. è “Spread Awareness Stop Resistance”, diffondere consapevolezza fermare la resistenza. L’iniziativa vuole rivolgersi ad un ampio pubblico che va dalla popolazione in  generale agli operatori sanitari, ai decisori politici, a coloro che lavorano sia nel settore agricolo che in quello veterinario. A causa della pandemia di Covid-19 sono previsti soltanto incontri ed attività online: il 18 novembre scorso l’E.A.A.D. (European Antibiotic Awareness Day) ha organizzato un evento dal titolo “In tempi di COVID-198, non dobbiamo dimenticare la resistenza agli antimicrobici. Rimaniamo uniti per preservare gli antimicrobici” che si trova sui vari profili social della agenzia europea.

AMR: la situazione in Italia

In Italia l’I.S.S. (Istituto Superiore di Sanità) ha pubblicato i propri rapporti aggiornati sulle sorveglianze nazionali AR-ISS e CRE, mentre il ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, ha organizzato un workshop di due giorni su “Antimicrobicoresistenza” (in sigla AMR). L’approccio One Health al tempo della pandemia COVID-19″ con l’intento di illustrare i vari problemi esistenti a livello umano, veterinario ed ambientale con un focus particolare sull’uso prudente degli antibiotici. Anche il CEN.S.I.S. (Centro Studi Investimenti Sociali), per l’occasione ha pubblicato un proprio rapporto dal titolo “Italiani e COVID-19: un’indagine nazionale su aspetti clinici e sociali” riguardante l’uso degli antibiotici nel periodo della pandemia a confronto con i dati del 2019.  Diversi gli aspetti che l’O.M.S. indica come principali: la resistenza antimicrobica (AMR) è una minaccia globale; l’AMR è una delle prime 10 minacce globali; l’abuso di antimicrobici è il fattore trainante nello sviluppo di agenti patogeni resistenti ai farmaci; la mancanza di acqua pulita promuove la diffusione di microbi; il costo della resistenza antimicrobica è significativo anche per l’economia con ricoveri ospedalieri più lunghi; il successo della medicina moderna nel trattamento delle infezioni sarebbe a maggior rischio.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.