Nel tardo pomeriggio di giovedì 17 marzo il Consiglio dei Ministri, presieduto da Mario Draghi, ha approvato ad unanimità un nuovo decreto legge sul Covid, in vista della fine dello stato di emergenza previsto per il 31 marzo prossimo, nonostante si manifestano situazioni di rialzo dei contagi a causa delle varianti “omicron” in diverse zone dell’Italia. Tutto ciò alla vigilia della “Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus” del 18 marzo, a ricordo della lunga fila di camion militari carichi delle centinaia di bare a Bergamo che, proprio il 18 marzo 2020, nella notte lasciavano la città. Il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha voluto ringraziare, nella conferenza stampa di presentazione del decreto “tutti gli italiani per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni, gli italiani sono stati brevissimi, di questo occorre andare fieri”.
Il 31 marzo terminerà ufficialmente lo stato di emergenza, adottato in Italia il 31 gennaio ed è stata prevista la “road map” per l’allentamento delle misure anti Covid a partire dal primo aprile. Permane fino al 30 aprile l’obbligo dell’uso delle mascherine Ffp2 negli ambienti chiusi, sui mezzi di trasporto e nei luoghi con spettacoli aperti al pubblico, mentre nei luoghi di lavoro sarà sufficiente indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine chirurgiche); permane l’obbligo della vaccinazione per gli esercenti le professioni sanitarie e i lavoratori negli ospedali e nelle R.S.A. fino aI 31 dicembre 2022. Tra le novità più importanti previste dal primo aprile: fine del sistema a colori (bianco, giallo, arancione e rosso) per le Regioni e Province Autonome; capienza impianti sportivi e discoteche al 100%; eliminazione del green pass per le strutture ricettive; ristoranti all’aperto, musei ed altri luoghi culturali; sagre e fiere; esercizi commerciali; servizi bancari e postali, servizi vari alla persona; partecipazione a cerimonie pubbliche. Dal primo maggio eliminazione del green pass per bar e ristoranti a chiuso; mense; cinema e teatri al chiuso; attività sportive al chiuso; convegni e congressi; concorsi pubblici. Cessano i poteri assegnati al capo della Protezione civile ed al commissario straordinario per l’emergenza epidemiologica, la cui struttura diverrà dapprima una “Unità” del Ministero della Difesa e dall’1 gennaio 2023 sotto la sorveglianza del Ministero della Salute.
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