Ancora nel pieno dell’emergenza coronavirus in Italia e nel mondo, sta emergendo come questa malattia oltre a colpire l’apparato respiratorio interessi anche altri organi come cuore, rene ed intestino. Infatti la porta di ingresso utilizzata dal virus, il recettore ACE2, è ampiamente espresso in diversi apparati dell’organismo umano oltre che trovarsi in particolare nelle cellule che rivestono i vasi sanguigni, ovvero le cellule endoteliali. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Zurigo e dell’Harvard Medical School di Boston hanno appena pubblicato un breve report (Varga et al, 2020) illustrando quanto hanno osservato con il microscopio a livello delle cellule endoteliali infettate dal virus SARS-CoV2.
Dallo sguardo al microscopio alla visione clinica
Secondo la ricerca il virus è ben individuale al microscopio all’interno delle cellule endoteliali presentandosi come “inclusi virali”, ed attorno a queste cellule infettate si concentrano diverse altre cellule infiammatorie come risposta dell’organismo. Sono stati studiati i vasi sanguigni di organi come rene, intestino e cuore ed i reperti sono compatibili con un quadro di endotelite, ovvero di infiammazione delle cellule a rivestimento dei vasi sanguigni. Secondo i ricercatori questi dati aiutano a spiegare le complicanze cardiologiche segnalate nei pazienti affetti da Covid-19, e dunque fondare anche su questi dati l’impiego clinico di farmaci a contrasto della cascata infiammatoria, oltre che di inibitori dell’enzima ACE e statine.
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