14 giugno: la Giornata del donatore di sangue ai tempi del Covid-19

Oggi 14 giugno viene ricordato il “World Blood Donor Day“, la Giornata Mondiale del donatore di sangue; ma l’emergenza da Covid-19 sospende le celebrazioni che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) aveva affidato all’Italia e che vengono appunto rimandate al prossimo anno.

La giornata venne istituita nel 2004 con l’apporto, oltre che dell’O.M.S., della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, della Federazione Internazionale delle varie Organizzazioni di donatori di Sangue e dell’ International Society of Blood Transfusion  (I.S.B.T.). Il 14 di giugno venne scelto per ricordare la nascita dell’austriaco Karl Ernest Landsteiner, medico e biologo, che nel 1900 identificò i gruppi sanguigni; per tale scoperta gli venne riconosciuto nel 1930 il premio Nobel per la medicina.

La candidatura italiana di quest’anno era stata presentata dal Ministero della Salute con il coordinamento del Centro Nazionale Sangue e delle Associazioni dei Donatori, ma il rinvio al prossimo anno si è reso necessario per poter garantire la sicurezza dei partecipanti. La celebrazione 2020 verrà comunque ricordata con una campagna virtuale.

Durante la fase più acuta della pandemia l’Associazione Volontari Italiani del Sangue (A.V.I.S.) ha lanciato numerosi appelli per spiegare come donare il sangue è sempre sicuro anche durante la pandemia; ricordando anche come per moltissimi pazienti rimane fondamentale la disponibilità della trasfusione. In Italia attualmente risultano oltre 1 milione e 700 mila donatori di sangue.

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Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio