Scuola e Covid: il report GIMBE alla vigilia delle nuove regole

Dopo il primo report, pubblicato nel mese di luglio dal titolo Impatto della pandemia COVID-19 sulla erogazione di prestazioni sanitarie, la Fondazione G.I.M.B.E. (Gruppo Italiano per la Medicina basata sulle Evidenze), fondata a Bologna nel 1996 e presieduta dal dottor Antonino (Nino) Cartabellotta, ha pubblicato alla fine dello scorso mese di ottobre un secondo report Sicurezza COVID-19 nelle scuole: dalle evidenze scientifiche al real world. “Le evidenze scientifiche – afferma il report – che da un lato dimostrano che nelle scuole non esiste il rischio zero di contagi da SARS-CoV-2, dall’altro suggeriscono che è possibile minimizzarlo tramite un approccio multifattoriale integrando differenti interventi di prevenzione individuali e ambientali: vaccinazioni di studenti e personale, utilizzo di mascherine, screening periodico sistematico, distanziamento sociale, aerazione e ventilazione dei locali chiusi”.

Un report di 28 pagine, redatto da Renata Gili, Marco Mosti, Elena Cottafava, Francesca Orsi, Roberto Luceri e Nino Cartabellotta, suddiviso il 7 capitoli con il quinto contenente più sottocapitoli; pagine ricche di dati, norme, tabelle, citazioni .Con il Decreto Legge del 6 agosto 2021, n. 111, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al pacchetto di norme per la riapertura delle scuole in presenza: deroghe previste nelle zone arancioni e rosse solo con circostanze di eccezionale e straordinaria necessità e per singole istituzioni scolastiche o per  quelle presenti in specifiche aree territoriali. Al personale scolastico è imposto l’obbligo del “green pass” tranne poche eccezioni. Alla data del 20 ottobre scorso nella popolazione di età 0-19, secondo l’I.S.S. (Istituto Superiore della Sanità), si sono verificate in totale 769.919 casi di Covid-19 con un totale di 260 ricoveri in area medica e 5 in terapia intensiva, ma zero decessi, e con una progressiva riduzione dell’incidenza dei casi di contagio.

Alcuni dettagli del report: la situazione vaccinale nella popolazione scolastica

L’analisi del G.I.M.B.E. è stata effettuata su due livelli con la “sintesi delle evidenze scientifiche” e “sullo stato dell’arte dell’attuazione, in Italia, di cinque strategie, vaccinazioni, mascherine, screening, distanziamento sociale, aerazione e ventilazione dei locali chiusi. Non sono stati analizzati i trasporti pubblici che interessano gli studenti che frequentano le scuole di secondo grado. Viene sottolineato che l’efficacia dei vaccini non riesce a raggiungere il 100% e che la stessa si riduce a partire dai 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale. Per la fascia 12-19 anni, al 26 settembre 2021, sono state somministrate 5.623.932 dosi (il 56% prime dosi; 44% seconde dosi) con 1.358 sospette reazioni avverse con casi segnalati di cefalea, astenia, febbre e reazioni locali sul punto di inoculazione. Le vaccinazioni nella popolazione scolastica, viene sottolineato nel report, raggiunge il picco in Sardegna col 74,6%, seguita dalla Lombardia col 75% e dal Molise col 72,4%, in coda la Provincia Autonoma di Bolzano col 47,9% e la Valle d’Aosta con il 40,3%; alla data dell’1 ottobre ben 90.002 (il 5,82% degli studenti non ha ricevuto alcuna dose di vaccino. Anche nel personale scolastico si evidenzino discrepanze nette fra le Regioni: la percentuale senza alcuna dose di vaccino si trova nella Provincia Autonoma di Bolzano con il 21,1%, seguita da quella di Trento con il 17,7%, mentre mancano completamente i dati di ben 7 Regioni, Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise e Toscana. Lo screening periodico è effettuato soltanto nelle cosiddette “scuole sentinella” primaria e secondarie di 1° grado con cadenza quindicinale su circa 110.000 alunni. Viene prevista, in deroga alla normativa vigente, che il numero massimo di studenti per classi arrivi a 30 alunni per le scuole di 2° grado (cosiddette classi pollaio).

La opinabile nota delle “finestre aperte”

La nota dolente viene indicata per “la ventilazione e l’aerazione dei locali chiusi”: il Decreto del Ministero dell’Istruzione del 16 agosto 2021, n. 265, nel ripartire i 350 milioni di euro già stanziati e previsti, non prevede una specifica destinazione d’uso, ma solo per interventi di piccola manutenzione. “L’aerazione e la ventilazione dei locali chiusi sono, quindi, effettuate col mantenimento delle finestre aperte” una misura che lascia perplessi visto che si va incontro al periodo invernale che ha già raggiunto ampie zone del paese, soprattutto quelle montane.

Nuove regole per la quarantena delle classi

E’ stato frattanto stilato un nuovo protocollo tra l’Istituto Superiore della Sanità, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Istruzione, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, che deve essere approvato e trasmesso a tutti gli Istituti scolastici con alcune importanti novità: fra queste la “sorveglianza con testing” per testare l’eventuale scoperta di contatti con positivi e, nel caso di negatività, la possibilità di recarsi a scuola senza effettuare alcun isolamento. Il tampone dovrà essere ripetuto a cinque giorni di distanza. Il periodo di “quarantena” (sette giorni per i vaccinati, dieci per i non vaccinati) per la classe interessata verrebbe prevista con tre casi positivi e non più con un solo caso: obbligo di tampone prima del rientro a scuola (in caso che la competente Asl non intervenga con immediatezza, il compito viene demandato al dirigente scolastico assieme al referente Covid). Nelle scuole dell’infanzia, delle elementari e delle prime medie, con tutti under 12 e non vaccinati, viene prevista la quarantena di dieci giorni e tampone alla fine della stessa quarantena.

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Autore dell'articolo: Mimmo Pirracchio

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