Impennata di contagi, soprattutto nei bambini, alle prese con la sindrome MIS-C già nota a marzo di quest’anno, a seguito del contagio col Covid-19 e le sue varianti; all’Ospedale di Padova si sono registrati 150 casi con i reparti pediatrici affollati da 46 piccoli pazienti. Ancora in attesa dell’autorizzazione da parte dell’E.M.A, come anche da quella dell’A.I.Fa,, la vaccinazione per la fascia di età 5-11 anni potrebbe scattare nel corso del mese di dicembre proprio per non compromettere il periodo delle festività di Natale e Capodanno. L’E.C.D.C. (European Centre for Desease prevention and Control), con sede a Solna nella contea di Stoccolma in Svezia, nel suo ultimo aggiornamento delle mappe di contagio mette col colore verde solamente 3 Regioni italiane (Valle d’Aosta, Molise e Sardegna) e ben quattro in zona rossa (Provincia Autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Calabria). Rispetto alle altre nazioni del resto dell’Europa viene segnalato un andamento migliore ma le previsioni indicano il peggio. La mappa dell’E.C..D.C. non viene considerata dalla normativa italiana che, autonomamente, prevede la classificazione in zone bianche, gialle, arancioni e rosse sulla base dei tre parametri introdotti col decreto legge del 23 luglio 2021, n. 105: superamento dei 50 contagi ogni 100 mila abitanti, tasso di occupazione posti letto in terapia intensiva e tasso di occupazione posti letto in area medica. Intanto vi è da segnalare che, recentemente fino all’8 novembre in “zona rossa” è stato posto il Comune di Cervinara in Campania, mentre in Sicilia le ultime ordinanze del presidente Nello Musumeci hanno posto in “zona arancione” i Comuni di Nicolosi in provincia di Catania, di Limina e Monforte San Giorgio in provincia di Messina per l’alto numero di positivi rispetto ai vaccinati a seguito delle segnalazioni delle Aziende Sanitarie. In Europa si sta abbattendo il “ciclone dei contagi”; interi Stati stanno applicando restrizioni come l’Austria, l’Olanda e la Germania, mentre l’Est dell’Europa registra situazioni davvero critiche alle prese con un basso tasso di vaccinazioni e con i reparti ospedalieri al collasso
Dalle prossime settimane potrebbe scattare la “zona gialla” od anche “arancione” in Friuli Venezia Giulia, che soffre la vicinanza con la vicina Slovenia alle prese con un tasso di positività al 53%. La “zona gialla” potrebbe scattare anche nella Provincia Autonoma di Bolzano che soffre della vicinanza con l’Austria dove è previsto il lockdown in diverse zone.
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