Per l’aggiornamento del “Protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, ai fini del contrasto alla diffusione del Covid-19 e delle sue varianti, si è tenuta ieri, 30 giugno, una riunione tra Governo e Parti sociali con validità fino al prossimo 31 ottobre. L’incontro è stato preceduto, qualche giorno prima, da una riunione tecnica alla quale hanno partecipato anche esponenti del Ministero della Salute, del Lavoro, dello Sviluppo Economico e dell’I.N.A.I.L. anche a seguito dell’aumento dei contagi registrato in questo ultimo periodo. Ecco il nuovo quadro delle regole: obbligo di rimanere nel proprio domicilio in caso di febbre superiore a 37,5°; utilizzo raccomandato delle mascherine FFP2, e non più quelle chirurgiche, fornite dal datore di lavoro; orari di ingresso ed uscita scaglionati; obbligo di pulizia giornaliera e sanificazione periodica dei locali come anche di tastiere, schermi ed altri dispositivi dei computer in uso; costante ricambio dell’aria; possibilità del lavoro agile per tutti i lavoratori fragili. Frattanto risulta in crescita il tasso di occupazione sia delle aree mediche che di quelle intensive con un balzo dell’incidenza settimanale salito a 763 ogni 100.000 abitanti contro il dato precedente di 504; sarebbero otto le Regioni italiane ad alto rischio di cui quattro, Valle d’Aosta, Umbria, Calabria e Sicilia sopra la soglia di occupazione dei posti letto del 15%.
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